LUOGHI DA VISITARE - PLACES TO VISIT

1. TRAPANI

A starci dentro percorrendo a piedi le strade barocche ed i vicoli stretti si rimane disorientati. Ad ogni fine di strada, ad ogni svoltata d’angolo compare il mare. Ad Ostro e a Tramontana. Allora bisogna accelerare il passo e tirare dritto verso Ponente fino alla Torre di Ligny, salire in fretta le scale ed affacciarsi sul terrazzo. Tutto diventa chiaro. Qui la terra finisce ed i mari s'incontrano. Il Mediterraneo ed il Tirreno. E’ semplice: Trapani è una penisola. Una lingua di terra a forma di falce protesa nel mare. Ora si può tornare indietro e visitare la città. (A.N.)
2. SELINUNTE

Ci sono almeno tre ottimi motivi per cui vale la pena fare una passeggiata a Selinunte: visitare uno dei siti archeologici più belli ed interessanti della Sicilia, compiere un'escursione di trekking in un ambiente naturale di grande fascino, ed infine, se il clima lo consente, farsi una bella nuotata nel Mar d'Africa. Le maestose rovine della città greca, fondata nel 628 a.C., sorgono infatti in magnifica posizione su un promontorio proteso nel mare, all'interno di un parco naturale di 270 ettari istituito a salvaguardia del paesaggio. Dall'Acropoli si discende agevolmente sull'ampia spiaggia sabbiosa in prossimità della foce del fiume Modione. Lungo il corso del fiume cresce una ricca vegetazione spontanea tra cui spicca il prezzemolo selvatico (Apium graveolens o petroselinum) inciso come emblema sulle antiche monete locali e dal quale si fa derivare il nome greco di Selinunte. (A. N.)
3. SALINE DI TRAPANI E MARSALA

Il fascino delle saline scivola sui giochi cangianti della luce, nelle ore, nelle stagioni. Sono specchi che al tramonto conservano stralci di sole nell’acqua calma, rosa, violacei. Il mattino si ricoprono di fenicotteri e aironi e di grumi di sale che brillano al sole. Le saline si susseguono, vasca dopo vasca, fino al bordo del mare in una quiete orizzontale che s’interrompe, di tanto in tanto, per far posto a un antico mulino a vento di tufo o alle bianche montagne accecanti del sale raccolto sotto le tegole. Quando, nel silenzio, gli ultimi colori del tramonto si spengono, sopra il velo dell’acqua solo qualche battito d’ali, sotto, solo il guizzo di qualche pesce che si attarda. (G. D.)
4. LEVANZO

Levanzo è un’isola, la più piccola delle Egadi. A Levanzo non c’è niente da fare. Esistono due bar posti alle estremità del lungomare del minuscolo paesino. La sera si può passeggiare andando dall’uno all’altro. Oppure si può stare fermi e guardare le barche ormeggiate nel porto. Di giorno, a seconda della stagione, si può fare il bagno in una delle calette disseminate lungo la costa, oppure passeggiare tra le agavi e i pini lungo i sentieri che conduco al faro, all’altra estremità dell’isola, o sulla cima del Monte Pellegrino. Se proprio si vuole fare qualcos’altro, si può scendere fino alla Grotta del Genovese per dare un’occhiata ai graffiti preistorici. A Levanzo non è necessario fare qualcosa. Levanzo è un incanto. (A. N.)
5. ERICE

Erice è una passeggiata nella bellezza delle sue pietre, quelle delle strade lastricate per l’intera città medievale, quelle dei suoi due castelli che si aprono sui panorami incantevoli del mare, delle isole, dei tramonti infuocati, quelle dei portali barocchi delle chiese e degli antichi palazzi signorili, quelle degli archi gotici che di continuo si affacciano sui vicoli più nascosti, quelle dei muri rosati di ogni casa e dei cortili che custodiscono piccoli giardini segreti, quelle trasformate nei merletti secolari della cattedrale e della sua torre, quelle delle mura di cinta millenarie che continuano a vigilare sul suo immutato mistero… (G. D.)
6. MOZIA

Mozia è un’isola dorata che emerge, con la sua vegetazione mediterranea, dalla laguna dello Stagnone, incorniciata dagli specchi rosa delle saline. Appena approdati si entra in un incanto che accompagna per i sentieri profumati di mirto e di mare fino all’antico porto, il Cothon, e per le antiche mura della città punica, fino alla necropoli e al Thofet, il santuario degli dei fenici. Sotto i pini marittimi, leoni e tori combattono ancora in quello che resta dei mosaici di una antica villa romana davanti al mare. E poi lo splendido Giovinetto di Mozia, una statua greca di raffinata bellezza che da sola varrebbe una visita all’isola e al museo. (G. D.)

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